Justin Bradshaw

 

Le opere di Justin Bradschaw sono minime nelle dimensioni ma grandi nel loro contenuto. Pervase di grande intensità trasmettono messaggi di spiritualità con convergenze mistiche e carismatiche.

I personaggi oggetto delle sue rappresentazioni  sono correlabili a figure di santi quali San Bernardino, Santa Teresa, San Giovanni da Patmos; inseriti in spazi dalla luminosità mistica inducono a riflettere sull’esistere e sul profondo dell’anima di ognuno di noi.

Sono dipinti che ci conducono a superare i limiti dell’esperienza sensibile annullando la personalità individuale per raggiungere un contatto esclusivo con il mondo del sacro: si  coglie così l’azzeramento del profano rendendo l’uomo simile alla divinità.

I riferimenti, le citazioni di Bradschaw spaziano dal Giacomo Balla del dipinto “ la pazza”, fino a Piero della Francesca  e a Casorati nel ritratto di Silvana Cenni.

La pazza di Balla è donna dall’atteggiamento stravolto e  molti dei personaggi di Bradschaw sono inquadrati allo stesso modo come figure imponenti in controluce scatenanti  sgomento e pietà.

La luce è lo strumento principe del nostro artista;  i  riferimenti sono prettamente caravaggeschi e l’uso che ne fa esalta, specie nella  Santa Teresa la plasticità del panneggio rendendolo impalpabile, leggero, assonante con lo stato di estasi del personaggio.

L’alone di luminosità pervade tutti i personaggi creando un’aurea di mistero e spiritualità.

La tecnica utilizzata è quella dell’olio su rame; è tecnica antica sviluppatasi durante il periodo manierista e scelta in particolare da artisti fiamminghi  e tedeschi per piccoli e raffinati dipinti .

L’intento di realizzare il piccolo, il minuto,  è ripreso in toto da Bradschaw ;  non tralasciando la particolarità del dettaglio  non scade mai in una sterile descrizione.

L’impianto verista è sempre superato da quella atmosfera mistica che l’artista inglese riesce sempre ad imprimere nei suoi lavori.

Ciò avviene anche nei dipinti riferiti agli spazi chiesastici quali Santa Prassede, San Francesco  di  Arezzo, San Marco a Venezia o il duomo di Verona.

L’attenzione dell’osservatore ricade, appunto, prioritariamente, sulle valenze spaziali, sulle atmosfere quasi impalpabili, sul valore simbolico  della luce più che sulla descrizione del particolare architettonico.

Una pittura, quella di Bradschaw, tutta mistica, capace di pervadere qualsiasi oggetto rappresentato, dalla figura umana allo spazio sacro sino alla semplicità del frutto visto come sacro dono della natura.

Maria Laura Perilli

Artista:
Justin Bradshaw
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