Elena Uliana

I lavori di Elena Uliana vivono della presenza di figure totemiche costruite su piani stratificati e alternati. Immagini e peso materico del loro colore si distendono su una invisibile trama geometrica, quasi un codice nascosto che in taluni casi (open the door) sembra richiamare, per l’ordine, le rotazioni e la complessità delle simbologie, “la stanza della badessa” del Correggio. In Cosmo volti diluiti nella pastosità del colore, immersi quasi in una sottintesa macchia di Rorschach, centripetano come in un vorticoso “descension” di Anish Kapoorsprimendo un grido di dolore che rammenta l’urlo di Munch.

Ogni opera della Uliana è Ianua, soglia da varcare, passaggio dal sapore iniziatico che invita l’osservatore alla concentrazione, alla meditazione, ad un ripiegamento sulla propria più intima sfera emozionale.

L’invito a superare la soglia è per l’artista l’inizio di un viaggio alchemico che trova il massimo della rappresentatività nell’opera “Lion’s Heart”. Il quadro è indicativo di quel circuito totemico emozionale che è il fil rouge di tutto l’operato di Elena Uliana sino ad oggi. Le immagini sono connesse in un unicum che si fa armonia di sensi, vibrazioni e logiche alchemiche.
Terra e cielo si incontrano in quest’opera rappresentati rispettivamente dal leone e dall’aquila. Il felino pur con la sua forza, l’impeto scattante, è per la sua corporeità legato alla terra; vorrebbe staccarsene liberandosi dalla sua pesantezza, comunque simbolo di certezza. Qui si insinua una luce alla ricerca dello slancio libero, elegante, rappresentato dall’aquila. Lo sguardo del rapace si incontra con quello del leone in una ricerca reciproca utile a consentire il raggiungimento di un punto di equilibrio dove razionalità ed emotività viaggiano all’unisono: ne scaturisce la figura totemica del grifone, terra e luce si rincorrono. Le profondità rappresentano quella parte oscura del nostro essere che dobbiamo scandagliare per prendere coscienza di quanto anima le nostre azioni.

“Regressum ad uterum”; ritorno all’utero, quindi, come processo di penetrazione nelle profondità della nostra psiche. Per poter tornare alla Mater Matuta, Dea dell’alba, leucotea, segno di rinascita, è necessario un vero e proprio processo iniziatico. Agiamo nel nostro inconscio, lo penetriamo, per comprenderci, per analizzare tutte le nostre emotività, il senso promotore del nostro agire e risalire dal buio della madre terra alla mater matuta captando la luce dell’alba emblema della rinascita. È sempre lion’s heart a dettare, più di altre opere in mostra, il forte contenuto alchemico presente in tutta la produzione di Elena Uliana. Altre figure totemiche rappresentano il maschile ed il femminile. Si pensi al cigno la cui pancia è intesa dall’artista come vulva della donna connessa al collo simbolo del maschile. Anche qui un animale che assembla in se quell’arrancare e cercarsi emotivo tra aquila e leone. Il cigno è la fusione tra xx e xy, tra terra e cielo; nella sua apparente calma sta la sua perfezione, apparente, perché anche lui, come noto, possiede armi di ribellione quando la scossa tellurica lo richiede. In ultima sostanza la Uliana riesce, con una capacità di sintesi unica, ad aprire all'osservatore le porte del percorso alchemicototemico strutturandolo con un caleidoscopio di colori stesi con disperante liricità.

Artista:
Elena Uliana
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