Sandro TROTTI

Cortona: 1 - 31 Luglio 2009

Nell'analizzare i dipinti preistorici di Lascaux. Arnold Hauser amava dire che:l'arte paleolitica mostra un naturalismo eccezionalmente immediato e libero. Per il cacciatore paleolitico non esisteva contrapposizione tra la realtà e l'immagine:dipingendola egli credeva di possedere la cosa ,di acquistare su di essa un potere magico.' In Sandro Trotti colpisce la stessa capacità dell'artista stregone del paleolitico;il suo disegno e la sua pittura possiedono la realtà conferendole atmosfere preistoriche,ancestrali. Abbiamo difronte un artista il cui sguardo è libero, privo di inclusioni, simili a quello del fanciullo;entra nella realtà delle cose fissandone l'essenza con sublime e fresca immediatezza:è questa una dote riservata a pochi 'eletti'. Ancora di più nell'opera di questo maestro dell'arte contemporanea, sia che si tratti di paesaggi marini o romani, di ritratti o nudi femminili, colpisce la diffusa eroticità non connessa necessariamente al tema specifico. E' un'eroticità profondamente intrinseca al segno e al colore della sua pittura. Il colore è steso con densa matericità,crettature. colature improvvise,ricchezza di toni intensi e luminosi,funzionali a sottolineare una lirica passionalità. L'erotismo di Sandro Trotti si concreta, pertanto, in un segno e in un mondo di colori che sono il riflesso di una interiorità delicata e sensibile. L'uso della linea curva è dominante nel suo tratto artistico proprio perchè espressione di una ampia gestualità solo apparentemente incontrollata perchè, in realtà sorretta da un segreto ordito geometrico, calibrato e nascosto tra le pieghe della materia pittorica. Se si scende poi nel tema erotico ,oggetto volutamente esclusivo di questa mostra, illuminanti le parole di Alberto Moravia che , nel suo disquisire su Trotti,paragona frequentemente i disegni erotici dell'artista alla matassa di filo che si srotola. Vi è effettivamente in essi quel continuum sottile che aggrovigliandosi costruisce forme ed immagini di delicata sensualità mai contaminate da accenti di volgarità.

Maria Laura Perilli