Francesco Bancheri
I lavori di Francesco Bancheri testimoniano la linea artistica privilegiata dalla Galleria Triphè:''il figurativo-concettuale.''
L' artista utilizza la tecnica del collage, la '' poetica del frammento'' che, sin dal 1900,ha lasciato un segno importante ed evidente. Non casualmente proprio ad Henry Matisse che utilizzava la tecnica del collage,raggiungendo i massimi livelli di creatività,il Moma di New York,nel 2015,ha dedicato una grande retrospettiva .Infatti Matisse ,padre del cut out,utilizzava carta che faceva dipingere prima ai suoi collaboratori,per poi applicarla, secondo il suo istinto, sulle tele. Nel caso di Francesco Bancheri, la carta proviene da fonti esterne,talvolta, da opere stesse dell'artista, che, una volta riassemblate, non delineano solo un nuovo profilo iconografico ma anche un nuovo significante. L'intento di Bancheri è dimostrare come il contenuto dei giornali ,possa essere stravolto al punto di comunicare un pensiero alternativo all'originale. Da qui si desume come con questa tecnica ad un processo di decostruzione segua un azione di ricostruzione. L'aspetto della RINASCITA e della RIGENERAZIONE è presente totalmente nelle opere di Bancheri, sia in termini di esecuzione tecnica che di contenuti ,soddisfacendo il concetto di eternità,da cui si deduce che opera è uguale infinito.
Il collage ha sempre avuto una rilevanza sociale intercettando segnali di cambiamento.
La carta rimane da sempre un materiale povero ed il suo utilizzo fin dal 900 ha rappresentato l'avanzata di nuove classi sociali. Oggi può essere strumento di denuncia del decadimento che stiamo attraversando , con l'idea di una futura rinascita e rinnovata lettura di ciò che ci viene comunicato spesso in modo fuorviante e mobbizzante. Questo è il messaggio che sottende i lavori realizzati da Bancheri 15 opere, che seppur visivamente hanno un portato emotivo differente, rappresentano un messaggio il cui file rouge è lo stesso: il tema del''CIRCO''.
La società di oggi, che vive una realtà preoccupante; è sottoposta ad una comunicazione fondata su argomenti superficiali utili a distoglierla dai problemi concreti. L'assemblaggio di Francesco Bancheri dimostra come i giornali non possano condizionare una mente lucida e libera. Attraverso la lettura, l'accumulazione, la reinterpretazione dei contenuti, l'artista, con il collage, presenta un punto di osservazione differente al pubblico. Da qui la metafora del Circo, nel quale Bancheri entra con le sue opere, come partecipante, non condizionabile e non ammaestrabile. Gli animali da lui creati sono persone facenti parte di un 'Circo' fatto di libertà, speranza e rinnovamento.
I lavori sono suddivisi in due gruppi idealmente connessi per il loro contenuto. Al primo gruppo appartengono appunto animali protagonisti dell'arte circense ed il Colosseo spazio architettonico emblematico dello spettacolo.
Quest'ultimo voluto da Vespasiano nel 72 d.c e potenziato nell'attività da Tito diviene spazio privilegiato dalla strategia Adriana del panem et circenses utile a ricercare il consenso popolare attraverso la concessione di momenti di evasione collettiva.
Alcune opere di questa serie, delineano nuove figure mentre nel contempo altre compongono immagini astratte.
La sintesi nel frammento di carta ,raccoglie in sé , un mondo pieno di spunti e di elementi , sono tutti componenti di una storia che viene scomposta per poi essere ricomposta con un altro significato. La componente dell'imprevedibilità che nasce dal congiungersi dei frammenti cartacei, in Bancheri, inaspettatamente crea nuove forme di vita che si pongono dinnanzi all'osservatore in tutta la loro imponenza.
L'effetto ottico di questi lavori assume una sua particolare forza tridimensionale quando si illuminano all'interno di una sala completamente buia. La luce rimanda all'idea della speranza e alla possibilità che in fondo ad un tunnel oscuro ci sia sempre uno spiraglio di rinascita.
Nel secondo gruppo di opere viene presentata una serie di lavori in collage con un profilo che rimanda alla Pop Art. In tal senso è necessario chiarire il profilo storico del collage per poter comprende in maniera esaustiva il messaggio artistico e contenutistico che sottende ai lavori di Francesco Bancheri.
Max Ernst artista surrealista realizzava opere in collage dove un aspetto particolare era la creazione di animali vicino a figure umane;una sorta di antropomorfizzazione. Il mondo da lui creato con l'uso della carta era surrealista, ed il fine era la creazione di una realtà che distogliesse dal concreto.
In Bancheri il riferimento alla Pop Art rimanda all'idea di un arte che vuole ritornare al territorio; l'utilizzo della carta non è solo quello di un ready made da sfruttare come simbolo di un immagine consumistica ma qualcosa di più:i suoi animali e le sue figure sono concrete e non illusionistiche in quanto non vogliono distogliere l'osservatore dalla realtà, ma suggerire un diverso punto di osservazione nel guardare ciò che ci circonda.